Volare a NY

Alba ghiacciata nell’orizzonte limpido bluarancio dove un aereo lampeggia pigro verso NY. Ho sempre desiderato andarci e ogni volta che faccio caso ad un aereo che vola penso a tutte quelle persone sedute che stanno andando a NY. Perché non vanno sicuramente da nessun altra parte. Quest’anno è uno dei miei obiettivi andarci anche se forse non sarà realizzabile. I soldi potrei anche trovarli in qualche modo ma i bambini sono troppo piccoli e non so quanto se la godrebbero. E poi penso : meglio un mese di mare affittando una casa con gli stessi soldi con cui li porterei là dieci giorni. Una volta avrei potuto fare entrambe le cose adesso che si sono ridotte le disponibilità finanziarie mi rendo conto di come sia importante insegnare loro il senso profondo delle cose. No, non sono diventato un moralista che sostiene che chi ha i soldi vive senza senso le cose ,e forse più che a loro questo insegnamento è per me, per me che mi abbuffavo di tutto ciò che potevo avere senza gustare fino in fondo il sapore , troppo occupato a inghiottire voracemente anche il prossimo progetto. Dover fare i conti a fine mese ti spinge a pensare molto bene a cosa fare. E una volta deciso te lo godi per la soddisfazione di essere riuscito a dare il meglio che potevi. Dare il meglio… Per un periodo abbastanza lungo della mia vita ho pensato che dare il meglio andasse di pari passo col dare. Oggi so che il meglio va di pari passo con quello che viene dal cuore : un viaggio di dieci giorni a Barbados se puoi permettertelo, una settimana a Rimini se puoi permettertelo. Oggi so che è bello partire se hai dentro la voglia di farlo, che è fantastico se lo fai con chi ami, se lo fai con chi ti rende felice. Questo nuovo viaggio mi fa incontrare così tanti “me stesso” che ho nascosto negli anni e mi chiedo se riuscirò mai a sommarli tutti per ricostruire chi ero e chi sono. Ma una cosa è certa : per quanto dura sia ogni giorno non sarò mai più la persona che qualche anno fa scrisse questo :
E poi lentamente smetti di desiderare. Lentamente scivola via ogni forma di resistenza che avevi difeso con le unghie e con i denti. All’inizio nemmeno ti accorgi, all’inizio ti senti solo stanco (invece è l’assenza da se che inizia a radicarsi) , poi subentra ciò che pensi sia realismo; ponderi i pro e contro e ti convinci razionalmente che sia la scelta giusta smettere di desiderare una realtà diversa dove poter essere diverso (te stesso). Hai vissuto costruendo maschere e scenografie convincendo tutti ed ora vuoi smontarle per dire a tutti chi sei veramente. Ma agli altri non interessa chi sei veramente, gli altri hanno te e non vogliono altro. E nemmeno tu in fondo. Una parte di te si confonde tra le pieghe dell’unica realtà che conosce e non sa come sarebbe un’altra realtà. Sovvertire le regole significa perdere le proprie e dover ricominciare soli.


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